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I comportamenti del neonato

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I comportamenti di un neonato articoli di VocidiBimbi.itI comportamenti del neonato

Cari genitori,

poiché vi lamentate continuamente di non riuscire a capire cosa voglio e cosa mi serve, provo a risolvere il problema descrivendovi i miei stati comportamentali, uguali a coloro che hanno pochi mesi di vita.

Stato 1.
E’ quello più bello per voi, ma un po’ inutile per me. In questa situazione stacco completamente la spina e mi isolo dal mondo chiudendomi in me stesso. Sono immobile con gli occhi chiusi, respiro in maniera regolare, ogni tanto faccio un respiro più profondo o un piccolo ’scatto’. Se intorno a me ci sono rumori forti io non mi accorgo di nulla. In questo stato, chiamato sonno profondo, il mio corpo si riposa, consuma poca energia e anche il mio cervello è inattivo.Nei primi mesi dalla nascita questo stato dura poco, circa 20-30 minuti, e quindi non entusiasmatevi troppo, non c’è neppure il tempo per un cortometraggio…

Stato 2.
Finito lo stato 1 passo velocemente ad un altro tipo di sonno, questa volta molto diverso. Ho le palpebre chiuse, ma sotto gli occhi si muovono (infatti questo stato si chiama sonno REM: rapid eye movement). Mi agito nel lettino, faccio dei versi con la bocca e a volte parlo. Ma soprattutto sogno! In questo tipo di sonno il mio cervello è in grande attività, rivedo quello che ho visto durante il giorno, sento gli odori e i sapori; a volte sogno di succhiare al seno, altre volte sogno di essere ancora nella pancia e cerco l’abbraccio e il massaggio del corpo della mamma. In questo stato spesso sono irrequieto e ho paura, a volte mi sveglio e vi cerco. Anche questo periodo è abbastanza veloce e l’alternanza del sonno agitato con il sonno profondo è rapida e continua. Il mio sonno è davvero molto diverso dal vostro, portate pazienza, quando sarò un po’ cresciuto saremo molto più simili.

Stato 3.
Questo momento può essere lungo o breve a secondo delle situazioni, e del mio caratterino (che però ho ereditato proprio da voi). E’ il momento del passaggio dal sonno alla veglia e viceversa, quello che voi chiamate addormentamento e risveglio. Per me è poco importante, perché io non ho ancora capito la differenza tra la realtà e il sogno, a me sembrano due cose molto simili e faccio confusione; ma anche per questo aspettate con pazienza e prima della fine dell’anno avrò le idee un po’ più chiare.

Stato 4.
In questo momento non sono soltanto sveglio, sono anche attento e concentrato. Con il vostro aiuto, ma anche con il mio impegno (un po’ di esperienza sto cominciando a farmela), riesco a passare allo stato di veglia attenta. Riesco a guardarmi intorno, ad osservare i vostri visi e gli oggetti che ci circondano. Vedo anche tutti i peli che il papà ha sulla faccia e i due vetri che la nonna ha davanti agli occhi. Sono molto attento al profumo della pelle della mamma; il sapore che esce dal suo seno si mescola al suo sorriso più dolce del latte; i suoi occhi profumano di gioia quando mi guardano e io mi sento nel posto giusto al momento giusto… Quando sono in questo stato il mio cervello inserisce dati su dati e la mia memoria si riempie di cose belle e importanti che mi fanno crescere. Questi momenti rimarranno dentro di me per il resto della vita.

Stato 5.
Il nirvana della veglia tranquilla non può durare a lungo, anzi è piuttosto breve, come tutte le cose belle e importanti. Dopo un po’ l’incantesimo si rompe e precipito nella confusione. Sono sveglio, ho gli occhi aperti, mi muovo come posso, cerco di mettere in bocca e di afferrare. Sono un po’ agitato e non riesco bene a gestire lo spazio che mi circonda, e poi ho bisogno di essere aiutato per spostarmi e per trovare la giusta posizione. Faccio fatica a osservare le cose con attenzione e tutto mi gira intorno troppo velocemente. Questa scarsa coerenza e prevedibilità mi stanca molto, ma con il vostro aiuto tutto è più facile, se tra me e il mondo ci siete voi ogni cosa diventa possibile e bella. Per questo, per ora, ho bisogno di avervi vicino, e se voi siete sereni anch’io riesco a trovare il mio speciale equilibrio.

Stato 6.
Ogni tanto dalla veglia attiva la situazione precipita; non so come, non so perché, mi trovo piangente e urlante. Vorrei davvero evitarvi questo strazio, ma è più forte di me, mi si apre tutto dentro, l’aria esce veloce dai polmoni e fa un gran fracasso. Non crediate che mi diverta, anche a me dà fastidio tutto questo. E poi consumo un sacco di energia e dopo un po’ non ho davvero più forze. Quando sono così agitato non ho più il controllo di me stesso e da questo stato non imparo proprio nulla, devo solo sperare che la tempesta duri poco e che torni il sereno, così da ricominciare a vivere davvero. Non dovete spaventarvi e disperarvi per me, però non dovete neppure starvene lì a guardarmi come due stupidi, se mi prendete in braccio e mi fate un po’ di quelle coccole che solo voi sapete fare, riusciremo a spegnere insieme la sirena e a chiacchierare tranquilli come vecchi amici.

Adesso che sapete come mi comporto dovrebbe essere più facile per voi capire cosa mi serve, aiutarmi forse sarà più facile. Io comunque imparo in fretta e se voi state bene attenti, anche se ancora non so parlare, riuscirò a insegnarvi un sacco di cose, così anche voi imparerete presto a diventare dei genitori perfetti, cioè…quasi perfetti.