Manifesto dei diritti del bambino nato prematuro

Manifesto dei diritti del bambino nato prematuro

 

  • Il neonato prematuro deve, per diritto positivo, essere considerato una persona.
  • Tutti i bambini hanno diritto di nascere nell’ambito di un sistema assistenziale che garantisca loro sicurezza e benessere, in particolare nelle condizioni che configurino rischio di gravidanza/parto/nascita pretermine, di sofferenza feto-neonatale e/o di malformazioni ad esordio postnatale.
  • Il neonato prematuro ha diritto ad ogni supporto e trattamento congrui al suo stato di salute e alle terapie miranti al sollievo del dolore. In particolare ha diritto a cure compassionevoli e alla presenza dell’affetto dei propri genitori anche nella fase terminale.
  • 4. Il neonato prematuro ha diritto al contatto immediato e continuo con la propria famiglia, dalla quale deve essere accudito. A tal fine nel percorso assistenziale deve essere sostenuta la presenza attiva del genitore accanto al bambino, evitando ogni dispersione tra i componenti del nucleo familiare.
  • 5. Ogni neonato prematuro ha diritto ad usufruire dei benefici del latte materno durante tutta la degenza e, non appena possibile, di essere allattato al seno della propria mamma. Ogni altro nutriente deve essere soggetto a prescrizione individuale quale alimento complementare e sussidiario.
  • 6. Il neonato prematuro ricoverato ha il diritto di avere genitori correttamente informati in modo comprensibile, esaustivo e continuativo sull’evolvere delle sue condizioni e sulle scelte terapeutiche.
  • 7. Il neonato prematuro ha diritto di avere genitori sostenuti nell’acquisizione delle loro particolari e nuove competenze genitoriali.
  • 8. Il neonato prematuro ha diritto alla continuità delle cure post-ricovero, proseguita attraverso un piano di assistenza personale esplicitato e condiviso con i genitori, che coinvolga le competenze sul territorio e che, in particolare, preveda dopo la dimissione, l’attuazione nel tempo di un appropriato follow-up multidisciplinare, coordinato dall’equipe che lo ha accolto e curato alla nascita e/o che lo sta seguendo.
  • 9. In caso di esiti comportanti disabilità di qualsiasi genere e grado, il neonato ha il diritto di ricevere le cure riabilitative che si rendessero necessarie ed usufruire dei dovuti sostegni integrati di tipo sociale, psicologico ed economico.
  • 10. Ogni famiglia di neonato prematuro ha il diritto di vedere soddisfatti i propri speciali bisogni, anche attraverso la collaborazione tra Istituzioni ed Enti appartenenti al Terzo Settore.

Redatto da ‘VIVERE ONLUS’, coordinamento nazionale delle associazioni italiane di genitori di bambini nati prematuri. Presentato a Palazzo Madama il 21.12.2010. Approvato dalla Società Italiana di Neonatologia e dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.


Diritti del neonato secondo me

Diritti del neonato secondo me

Questo decalogo non è stato firmato da nessun governo e non è stato discusso da nessuna istituzione internazionale; è frutto della nostra esperienza e della nostra passione per tutti i neonati del mondo. Lo proponiamo come stimolo di riflessione, sperando possa contribuire ad avvicinare sempre più l’età dei grandi a quella dei piccoli.

  • DIRITTO A NASCERE “DOLCE”
  • DIRITTO A ESSERE ABBRACCIATO
  • DIRITTO A ESSERE CONSOLATO E RASSICURATO
  • DIRITTO A ESSERE NUTRITO/ALLATTATO
  • DIRITTO A ESSERE STIMOLATO
  • DIRITTO A ESSERE CURATO
  • DIRITTO A ESSERE PROTETTO DALLE MALATTIE
  • DIRITTO A ESSERE PROTETTO DAI PERICOLI
  • DIRITTO A POTERSI ESPRIMERE ED ESSERE ASCOLTATO
  • DIRITTO A DIVERTIRSI ED ESSERE FELICE

1. NASCERE “DOLCE”
E’ il diritto ad una nascita che rispetta il mistero presente ogni volta che nasce un bambino. E’ il diritto ad una nascita più semplice possibile, ad una nascita medicalizzata soltanto quando è veramente necessario. Auspichiamo un travaglio e un parto nei quali anche il dolore possa essere vissuto in modo “dolce”.

2. ESSERE ABBRACCIATO
Dopo il primo respiro, ancora prima di aprire gli occhi, il neonato deve percepire che il mondo lo accoglie abbracciandolo. Attraverso il contenimento in braccia affettuose il bambino può essere traghettato, nel modo più giusto per lui, dall’ambiente uterino al mondo esterno.

3. ESSERE CONSOLATO E RASSICURATO 
Soltanto un neonato tranquillo e sicuro è in grado di percepire il nuovo ambiente in maniera positiva. Questo fondamentale bisogno precede anche quello di essere nutrito. Per il neonato la prima minaccia alla sopravvivenza è strettamente collegata alla paura di essere abbandonato.

4. ESSERE NUTRITO/ALLATTATO
E’ il diritto al nutrimento giusto, al latte materno ogni volta che questo è possibile; è un suo diritto continuare a nutrirsi della sua mamma. Qualunque cibo riceva, deve essere il migliore per lui e deve poter nutrire insieme al suo corpo anche la sua mente.

5. ESSERE STIMOLATO
Per crescere e maturare la mente del neonato deve essere nutrita con gli stimoli giusti; noi siamo il suo primo e principale stimolo. Ogni bambino deve poter interagire con adulti per i quali lui rappresenta qualcosa di significativo. E’ un suo diritto fondamentale essere protetto sia dallo stress che dalla noia.

6. ESSERE CURATO
E’ un diritto essere curato e assistito con i mezzi più efficaci, meno dolorosi e meno invasivi disponibili. E’ un suo diritto essere curato soltanto in presenza di un malessere che minaccia il suo equilibrio.

7. ESSERE PROTETTO DALLE MALATTIE
E’ un diritto poter disporre di ciò che, in maniera innocua, può proteggere dalle malattie e prevenire la necessità di essere curati. Prima ancora dei farmaci è l’ambiente sano e un giusto stile di vita che possono proteggere il bambino dalle malattie.

8. ESSERE PROTETTO DAI PERICOLI
Nel primo periodo della vita nessun bambino è in grado di proteggersi da solo. E’ un suo diritto essere protetto dai pericoli dell’ambiente, mantenendo però la possibilità di fare le esperienze necessarie per crescere.

9. POTERSI ESPRIMERE ED ESSERE ASCOLTATO
Dal momento della nascita è un suo diritto potersi esprimere attraverso il pianto o le altre manifestazioni che lo caratterizzano. Fino a quando non potrà utilizzare il nostro linguaggio, dobbiamo essere noi a tradurre in parole le sue emozioni e i suoi pensieri. Ogni adulto dovrebbe impegnarsi a prestare la propria voce a chi, per ora, sa soltanto piangere e sorridere.

10. DIVERTIRSI ED ESSERE FELICE 
E’ il diritto che dà senso a tutti gli altri; il motivo per il quale tutti noi siamo nati. Ogni bambino deve poter vivere nel modo più felice possibile, il gioco e il divertimento sono la sua vita. Durante tutto l’arco dell’esistenza, conserverà dentro di sé tutti i momenti felici e importanti vissuti dall’istante della sua nascita.


Diritti del bambino secondo Janusz Korczak

Diritti del bambino secondo Janusz Korczak*

I bambini costituiscono una percentuale importante dell’umanità, delle sue genti, popoli e nazioni, in quanto abitanti, concittadini nostri, nostri compagni di sempre. Sono stati, sono, saranno. Una vita tanto per ridere non esiste. No, l’infanzia sono lunghi e importanti anni nella vita di un uomo

  • DIRITTO A ESSERE QUELLO CHE E’
  • DIRITTO ALLA SUA VITA PRESENTE
  • DIRITTO A ESPRIMERE CIO’ CHE PENSA
  • DIRITTO AL RISPETTO
    • Rispetto per la sua ignoranza.
    • Rispetto per la sua laboriosa ricerca della conoscenza.
    • Rispetto per le sue sconfitte e le sue lacrime.
    • Rispetto per la sua proprietà.
    • Rispetto per i colpi che gli riserva il duro lavoro della crescita.
    • Rispetto per ogni suo minuto che passa, perché morirà e non tornerà più e un minuto ferito comincerà a sanguinare.

Il bambino ha diritto di volere, di chiedere, di reclamare – ha il diritto di crescere e maturare e, giunto alla maturità, di dare i suoi frutti.

Il bambino cresce, vive con intensità sempre maggiore, la sua respirazione si fa più rapida, il cuore batte più veloce; costruisce il suo essere, si sviluppa, si addentra più profondamente nella vita. Cresce giorno e notte: durante il sonno, mentre gioca, ride o piange e anche quando commette delle sciocchezze.

Quando parlo o gioco con un bambino, un istante della mia vita si unisce a un istante della sua e questi due istanti hanno la stessa maturità.

Lasciamo che il bambino si abbeveri fiducioso nell’allegria del mattino.

Testi tratti da “Come amare il bambino” Luni Editrice 1996 (pubblicato in polacco nel 1920)

* Janusz Korczak è nato a Varsavia nel 1878 ed è morto nel campo di sterminio di Treblinka nel 1942 insieme a duecento bambini dell’orfanotrofio che aveva fondato a Varsavia e che dirigeva da trent’anni. Era pediatra e pedagogista, scrisse romanzi, testi teatrali, poesie, racconti, saggi sull’educazione e sull’infanzia.

Il suo saggio più importante si intitola “Come amare il bambino” ed è stato pubblicato in polacco nel 1920. Questa opera comprende quattro testi distinti nei quali Korczak sviluppa, con quasi un secolo di anticipo, importanti concetti relativi alle competenze del feto e del neonato, alla psicologia dell’età evolutiva all’attacamento madre-bambino, alle competenze genitoriali, alle modalità di accudimento, allo sviluppo psicosomatico, alla nascita della coscienza di sé; vengono inoltre sviluppati numerosi temi pedagogici, anch’essi in anticipo di decenni, illuminati dalla particolare capacità dell’autore di vedere il mondo con gli occhi (ma anche il cuore e la mente) dei bambini ospitati nel suo orfanotrofio.

In italiano sono disponibili altri due suoi testi: “Il diritto del bambino al rispetto” – pubblicato nel 1929 anticipa di mezzo secolo i principi della carta dell’ONU sui diritti dell’infanzia – e “Quando ridiventerò bambino” – una giornata vista con gli occhi di un ragazzino di otto anni nella Varsavia del primo novecento -.


Carta Europea dei diritti del neonato

Carta Europea dei diritti del neonato

La Convenzione ONU del 1989 sui diritti dei bambini, non si è occupata dei piccolissimi e la parola neonato non compare mai nel documento. Per colmare questa lacuna, è stata proposta una Carta dei Diritti del Neonato, attualmente in fase di discussione da parte del Parlamento Europeo.

Ne riportiamo i punti essenziali con un breve commento.

  • Diritto alla vita e all’assistenza
  • Diritto a restare con la mamma
  • Diritto al latte materno
  • Diritto all’analgesia per malattia
  • Diritto ad essere accudito
  • Diritto alla tutela della salute

1. Diritto alla vita e all’assistenza
Ogni neonato al momento della nascita deve essere aiutato, se necessario, a sopravvivere attraverso tutti i mezzi di supporto vitale oggi disponibili. Tutti i neonati che nascono prematuri, con malformazioni o già malati, devono poter disporre di elevati livelli assistenziali senza differenze dovute al luogo della nascita o al livello socio-economico della famiglia.

2. Diritto a restare con la mamma
Ogni qualvolta non sia presente uno stato critico di salute, fin dal momento della nascita il neonato deve poter rimanere insieme alla madre. Anche i neonati prematuri hanno diritto di beneficiare del contatto con la madre nei modi che la tecnologia attuale rende disponibili (quale ad esempio la cosiddetta marsupioterapia).

3. Diritto al latte materno
Per quanto possibile ad ogni neonato deve essere garantito il nutrimento attraverso il latte materno. Le organizzazioni sanitarie devono mettere in atto ogni mezzo per promuovere e sostenere l’allattamento al seno sia durante la degenza in ospedale che nei mesi successivi.

4. Diritto all’analgesia per malattia
Nel caso di manovre assistenziali dolorose o invasive, i neonati, al pari degli adulti, hanno diritto a procedure analgesiche adeguate. Oltre ai farmaci devono essere utilizzate anche altre forme di analgesia, quale il poter avere accanto i propri genitori.

5. Diritto ad essere accudito
Ogni neonato deve poter disporre di adulti che si prendono cura di lui in modo efficace e amorevole; in mancanza dei genitori biologici o adottivi, lo Stato deve farsi carico delle sue cure e garantirgli il maggior benessere possibile.

6. Diritto alla tutela della salute
Ogni neonato deve essere protetto dalle malattie, innanzitutto attraverso l’alimentazione con il latte materno, e poi attraverso tutte le misure di prevenzione che le attuali conoscenze scientifiche sono in grado di indicare (vaccinazioni, protezione dal fumo e dagli inquinanti, spostamenti in auto sicuri, ecc.)


Diritti del bambino in ospedale

Diritti del bambino in ospedale

Riportiamo la Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale redatta nel 1988 dalla European Association for Children in Hospital (EACH) che ha recepito una Risoluzione del Parlamento Europeo del 1986. Questo testo rappresenta il manifesto al quale si ispirano tutte le associazioni che negli ospedali svolgono attività per sostenere i bambini e le loro famiglie.

1. Il bambino deve essere ricoverato in ospedale soltanto se l’assistenza di cui ha bisogno non può essere prestata altrettanto bene a casa o in trattamento ambulatoriale.

2. Il bambino in ospedale ha il diritto di avere accanto a sé in ogni momento i genitori o un loro sostituto.

3. L’ospedale deve offrire facilitazioni a tutti i genitori che devono essere aiutati e incoraggiati a restare. I genitori non devono incorrere in spese aggiuntive o subire perdita o riduzione di salario. Per partecipare attivamente all’assistenza del loro bambino i genitori devono essere informati sull’organizzazione del reparto e incoraggiati a parteciparvi attivamente.

4. Il bambino e i genitori hanno il diritto di essere informati in modo adeguato all’età e alla loro capacità di comprensione. Occorre fare quanto possibile per mitigare il loro stress fisico ed emotivo.

5. Il bambino e i suoi genitori hanno il diritto di essere informati e coinvolti nelle decisioni relative al trattamento medico. Ogni bambino deve essere protetto da indagini e terapie mediche non necessarie.

6. Il bambino deve essere assistito insieme ad altri bambini con le stesse caratteristiche psicologiche e non deve essere ricoverato in reparti per adulti. Non deve essere posto un limite all’età dei visitatori.

7. Il bambino deve avere piena possibilità di gioco, ricreazione e studio adatta alla sua età e condizione, ed essere ricoverato in un ambiente strutturato arredato e fornito di personale adeguatamente preparato.

8. Il bambino deve essere assistito da personale con preparazione adeguata a rispondere alle necessità fisiche, emotive e psichiche del bambino e della sua famiglia.

9. Deve essere assicurata la continuità dell’assistenza da parte dell’équipe ospedaliera.

10. Il bambino deve essere trattato con tatto e comprensione e la sua intimità deve essere rispettata in ogni momento.


Diritti del bambino ammalato

Diritti del bambino ammalato

Nella nostra società i bambini sono una delle categorie più fragili e più bisognose di tutela. In caso di malattia i loro bisogni aumentano e la necessità di tutela diventa ancora più importante. Riportiamo a scopo divulgativo un decalogo sui Diritti del Bambino Ammalato con un breve commento al fine di rendere più chiaro ed esplicito il significato dei singoli articoli. Vi segnaliamo anche la Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale (conosciuta anche come Carta di EACH).

  • DIRITTO ALLA SALUTE
  • DIRITTO A UN’ASSISTENZA GLOBALE
  • DIRITTO ALLA QUALITA’ DELLE CURE
  • DIRITTO ALLA PROPRIA IDENTITA’ E ALLA PRIVACY
  • DIRITTO AD ESSERE ASCOLTATI E RESI PARTECIPI
  • DIRITTO AD ESSERE INFORMATI
  • DIRITTO ALL’AUTONOMIA NELLE CURE
  • DIRITTO A INTERVENTI MENO INVASIVI E DOLOROSI E A NON ESSERE SEPARATI DAI FAMIGLIARI
  • DIRITTO A ESSERE ASSISTITI DAL PROPRIO MEDICO
  • DIRITTO A ESSERE PROTETTI DA OGNI FORMA DI VIOLENZA FISICA E PSICHICA

1. DIRITTO ALLA SALUTE
Ci si impegna a promuovere la salute del bambino fin dal periodo prenatale, con interventi educativi e assistenziali da attuarsi durante la gravidanza, il parto e i primi mesi di vita. E’ un diritto del bambino poter beneficiare dell’allattamento materno e poter disporre di una alimentazione equilibrata. Deve essere salvaguardata la sua igiene personale e il suo ambiente di vita; occorre prevenire le malattie infettive e gli incidenti e favorire stili di vita finalizzati alla prevenzione delle patologie croniche nella vita adulta. Ci si impegna inoltre a tutelare la salute mentale, l’inserimento scolastico e sociale, e a sostenere la maturazione e la progressiva autonomia nell’età adolescenziale.

2. DIRITTO A UN’ASSISTENZA GLOBALE
Nell’età pediatrica è particolarmente importante che l’assistenza sia orientata ad una visione olistica della persona; le organizzazioni sanitarie devono tenere conto del contesto di vita del bambino e operare in sintonia con la sua famiglia, la comunità e le altre organizzazioni educative e sociali presenti nel territorio. L’azione sanitaria deve considerare anche gli aspetti sociali ed educativi connessi al piano di cura ed essere attenta alla specificità e individualità del bambino, soprattutto se adolescente.

3. DIRITTO ALLA QUALITA’ DELLE CURE
Le cure erogate al bambino devono essere aggiornate e competenti sia dal punto di vista tecnico che culturale; occorre che le azioni sanitarie siano sempre ispirate alle linee guida nazionali e internazionali seguendo le più recenti evidenze scientifiche. Per disporre di cure ad elevata qualità, il bambino deve essere preferibilmente assistito in strutture pediatriche da personale dedicato alla cura dei bambini e degli adolescenti. Le strutture che non hanno le risorse per far fronte alle particolari esigenze del bambino dovranno indirizzare la famiglia presso altre strutture con adeguate competenze. Nell’erogare al bambino le prestazioni sanitarie non bisogna in nessun modo fare distinzioni di sesso, etnia, lingua, religione, reddito, opinione politica.

4. DIRITTO ALLA PROPRIA IDENTITA’ E ALLA PRIVACY
Ogni bambino ha diritto ad essere identificato con il proprio nome e deve essere considerato a tutti gli effetti una persona fin dal momento della nascita; ha diritto al rispetto del pudore, della propria sensibilità e riservatezza. L’attenzione alla privacy del bambino deve essere la stessa che viene riservata agli adulti.

5. DIRITTO AD ESSERE ASCOLTATI E RESI PARTECIPI
Il rapporto tra il bambino, la sua famiglia e il personale sanitario deve essere improntato alla collaborazione reciproca; occorre trovare tempi e spazi adeguati per l’ascolto e il dialogo. La comunicazione e il linguaggio devono tenere conto del livello di comprensione del bambino e della sua famiglia. In questa azione, quando presenti, devono essere coinvolte anche le associazioni di volontariato.

6. DIRITTO AD ESSERE INFORMATI
Si dovrà cercare sempre il consenso informato e la partecipazione attiva della famiglia e del bambino; appena il grado di maturità lo permette bisognerà sentire l’opinione del bambino riguardo al piano diagnostico e terapeutico che lo riguarda. Il personale sanitario deve impegnarsi a spiegare al bambino e alla sua famiglia, in maniera comprensibile, vantaggi, svantaggi, rischi ed eventuali alternative alle cure che devono essere messe in atto.

7. DIRITTO ALL’AUTONOMIA NELLE CURE
Il bambino affetto da patologie croniche o ricorrenti deve essere aiutato ad apprendere una gestione della malattia il più possibile autonoma; occorre coinvolgerlo nel piano di cura e renderlo consapevole dei problemi connessi alla malattia in maniera proporzionata alla sua età.

8. DIRITTO A INTERVENTI MENO INVASIVI E DOLOROSI E A NON ESSERE SEPARATI DAI FAMIGLIARI
E’ compito del personale sanitario mettere in atto quanto possibile per minimizzare il dolore, l’ansia e lo stress delle cure. Anche per i bambini più piccoli si dovrà cercare di prevenire ogni forma di dolore e quando necessario procedere con forme adeguate di analgesia. La vicinanza del bambino ad almeno uno dei suoi famigliari deve essere considerata una fondamentale misura per minimizzare gli effetti della medicalizzazione. Il sostegno psicologico al bambino e ai suoi famigliari deve poter fare parte del piano di cure, in particolare per le patologie ad alto livello di complessità.

9. DIRITTO A ESSERE ASSISTITI DAL PROPRIO MEDICO
Il ricovero in ospedale deve essere riservato a quei casi che non possono essere gestiti presso il domicilio. Ogni bambino ha diritto ad essere assistito dal proprio medico di fiducia; tutti i sanitari dovranno collaborare in armonia col medico curante del bambino e favorire la massima continuità delle cure

10. DIRITTO A ESSERE PROTETTI DA OGNI FORMA DI VIOLENZA FISICA E PSICHICA
E’ compito anche del personale sanitario tutelare i minori da ogni forma di violenza fisica e psichica, maltrattamento, abbandono, incuria e sfruttamento; qualunque forma di sospetto deve essere segnalata all’autorità o ai servizi competenti; qualunque forma di prevenzione possibile in questo ambito deve essere messa in atto.


Carta dei diritti dell’infanzia

Carta dei diritti dell’infanzia

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e l’Adolescenza è stata approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite (ONU) a New York il 20 Novembre del 1989. L’Italia ha ratificato e reso esecutiva la Convenzione il 27 Maggio 1991 attraverso l’approvazione della Legge n.176. E’ importante che tutti i genitori e gli adulti responsabili conoscano in dettaglio questo documento al fine di essere, ognuno nel proprio ambiente e attraverso le proprie opportunità, difensori consapevoli e convinti dei diritti di ogni bambino che nasce. Questo documento vede nei bambini e negli adolescenti non solo degli oggetti di tutela, ma soprattutto dei soggetti di diritto, proponendo una nuova consapevolezza sul valore che l’infanzia rappresenta per l’intero pianeta. Il testo che segue è la versione integrale del documento riscritta da un gruppo di bambini di Palermo.

  • Bambino o bambina è ogni essere umano fino a 18 anni.
  • Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc.
  • Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.
  • Ogni Stato deve attuare questa convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi, finanziamenti e altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi.
  • Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino.
  • Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.
  • Quando nasce un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato ed avere l’affetto dei genitori.
  • Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia.
  • Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azione di uno Stato (carcerazione dei genitori, deportazione, ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori.
  • Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto di mantenersi in contatto con loro.
  • Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente. Tutti gli Stati si devono mettere d’accordo per garantire questo diritto.
  • Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato.
  • Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, con lo scritto, il disegno, la stampa, ecc.
  • Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
  • Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica.
  • Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui.
  • Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili al suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro.
  • I genitori (o i tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito.
  • Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.
  • Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.
  • Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino.
  • Se l’adozione non può avvenire nello Stato del bambino, si può fare in un altro Stato. L’adozione non deve mai essere fatta per soldi.
  • Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino.
  • Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratuita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.
  • Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina.
  • Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative: fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite. Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente.
  • Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.
  • Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.
  • Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha la capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono.
  • Gli Stati devono controllare, anche, che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini.
  • L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità; rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.
  • Il bambino che ha una lingua o una religione diversa, ha il diritto di unirsi con altri del suo gruppo per partecipare ai riti e a parlare la propria lingua.
  • Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagarsi. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto.
  • Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscono a quale età si può lavorare, con quali orari ed in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.
  • Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.
  • Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.
  • Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico di bambini.
  • Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento.
  • Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.
  • In caso di guerra i bambini non devono essere chiamati a partecipare se non hanno almeno 15 anni.
  • Se il bambino è vittima della guerra, tortura o sfruttamento deve essere aiutato a recuperare la sua salute.
  • Il bambino che non osserva la legge deve essere trattato in modo da rispettare la sua dignità. Gli Stati devono garantire: che nessun bambino sia punito per cose non punite dalla legge dello Stato; che il bambino accusato sia assistito da un avvocato e sia ritenuto innocente finché non è condannato; che la sua causa sia definita velocemente; che, se giudicato colpevole, abbia il diritto alla revisione della sentenza; che se parla un’altra lingua abbia l’assistenza di un interprete.
  • Gli articoli di questa Convenzione non devono essere sostituiti alla legge dello Stato se questa è più favorevole al bambino.
  • Gli Stati devono far riconoscere i diritti dei bambini sia ai bambini stessi sia agli adulti.
  • Gli Stati devono scegliere dei rappresentanti che si riuniscano periodicamente e controllino se i diritti dei bambini vengono rispettati.
  • Entro due anni dalla approvazione di questa Convenzione, gli Stati devono informare il Segretario Generale dell’ONU, comunicando come l’hanno messa in pratica.
  • Le Nazioni Unite possono incaricare l’UNICEF di controllare come i diritti dei bambini vengono rispettati in tutti gli Stati del mondo.
  • Questa Convenzione può essere firmata da tutti gli Stati del mondo.
  • La Convenzione deve essere approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU.
  • La Convenzione può essere firmata, anche dopo l’approvazione, da qualsiasi altro Stato.
  • La Convenzione entra in vigore dopo 30 giorni che è stata approvata dall’ONU.
  • Ogni Stato può proporre cambiamenti al testo della Convenzione inviando le proposte di modifica al Segretario Generale dell’ONU.
  • Il Segretario Generale farà conoscere a tutti gli Stati le osservazioni e le proposte di modifica fatte da ogni Stato.
  • Uno Stato può ritirare l’adesione alla Convenzione.
  • La Convenzione è depositata presso il Segretario Generale dell’ONU.
  • La Convenzione depositata è scritta in arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo.