Apgar 12

Apgar 12Apgar 12 di Alessandro Volta

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Un buon punteggio di Apgar ci informa che il cervello del neonato è ben ossigenato e vascolarizzato, ma non ci dà notizie delle sue percezioni: se si trova in uno stato di benessere o di disperazione, se si sente protetto o minacciato, se prova piacere o se soffre. Dall’Apgar non riusciamo a capire se il neonato, dopo i primi respiri e la modifica della propria circolazione, ha iniziato a percepire di essere nato e di essere capace di vivere fuori dal corpo della madre.

E’ esperienza comune che molti neonati dopo un breve pianto, in assenza di stimoli eccessivi, asciugati e tenuti in braccio, trovano velocemente il loro nuovo equilibrio, smettendo di piangere, rilassando la mimica del viso, rallentando il respiro e aprendo gli occhi. La valutazione di questo completo benessere psicofisico potrebbe essere compresa nel punteggio di Apgar attraverso un’ulteriore valutazione successiva al 10, attribuendo un 11 e un 12. I tempi necessari per raggiungere l’Apgar 12 rappresenterebbero un ottimo indicatore di assistenza orientata alla ‘care’, permettendo di far entrare questa pratica a tutti gli effetti nelle routine assistenziali ed evitando di lasciarla alla buona volontà di qualche operatore più sensibile.