Nascita di un cucciolo d’uomo
Innanzi tutto possiamo metterci tranquilli : per almeno 100.000 anni prima di noi tutti gli esseri della nostra specie sono nati allo stesso modo. Questo significa che il nostro modo di nascere é certamente il migliore possibile: se ve ne fosse un’altro più comodo e più sicuro la selezione naturale l’avrebbe senz’altro adottato sostituendolo agli altri.
Pertanto le mamme e i loro figli alle spalle hanno già almeno 100.000 anni di esperienza e quello che devono fare è ampiamente programmato e sperimentato; non c’è quasi nulla da inventare !
E’ però utile sapere che la nostra specie non possiede le caratteristiche migliori per nascere; il nostro cervello infatti si è troppo sviluppato (ma spero che nessuno sia dispiaciuto per questo) e la sua dimensione, soprattutto quella dei lobi frontali, ci obbliga ad avere una fronte molto alta e poco comoda per nascere. Le scimmie, che sono gli animali più vicini a noi nella scala evolutiva, hanno infatti la fronte molto più sfuggente e comoda per passare dal canale del parto.
Anche il bacino delle nostre mamme non è molto comodo per partorire, ma la natura ha dovuto trovare un compromesso per una costituzione ossea con due funzioni contrapposte: la procreazione e la deambulazione su due zampe (ma se volete partorire bene ricordatevi che per questa attività sarebbe stato meglio rimanere a quattro zampe).
Per questi (ed altri) motivi, nella nostra specie la gravidanza non può durare più di nove mesi: oltre a questa data i neonati sarebbero troppo grossi per poter nascere. Però i nostri figli, dopo nove mesi di gestazione, non sono ancora pronti: o meglio, sono pronti per le funzioni che riguardano i polmoni e il cuore, ma non per le funzioni che riguardano il cervello. Quindi anche i neonati che nascono al termine di gravidanza sono da considerare prematuri relativamente al sistema nervoso.
Questa immaturità è dovuta alla grande complessità del nostro cervello che richiede ancora diversi mesi dopo la nascita per terminare la sua maturazione. Ciò significa che la gravidanza, nella nostra specie, non termina al momento del parto, ma prosegue per alcuni mesi fuori dall’organismo materno. Si rimane cioè nell’utero fin che è possibile e poi si continua a crescere e a maturare fuori dal corpo della mamma.
Da queste informazioni possiamo ricavare almeno due concetti importanti: il primo è che dopo la nascita dobbiamo continuare a ricevere nutrimento (invece del sangue dalla placenta, riceviamo il latte dalle mammelle), il secondo è che il nutrimento più importante dopo la nascita non è tanto quello che serve al nostro intestino, ma quello che serve al nostro cervello.
Il cibo per la mente non viene venduto in farmacia o al supermercato, ma è già in dotazione di ogni genitore e passa attraverso le carezze, il calore, gli sguardi, le parole, il gioco, le passeggiate….. Il nutrimento che serve al cervello dei nostri neonati per maturare non costa niente, solo un po’ di tempo, e va fornito nel primo anno di vita.
Solo nella nostra specie i cuccioli hanno bisogno di tutto questo tempo per diventare grandi e per essere autonomi; solo nella nostra specie è necessaria una gravidanza così lunga da dover continuare anche dopo il parto.
La dimostrazione di quanto appena detto, ci viene dallo studio dei neonati che nascono con molto anticipo. I prematuri che nascono prima dei sei mesi di gravidanza, possiedono un cervello molto immaturo e la maturazione del loro sistema nervoso continua nelle settimane e nei mesi dopo la nascita come se il parto non fosse mai avvenuto, secondo lo stesso ritmo predeterminato presente anche nei neonati che nascono al nono mese; per i prematuri infatti si parla di età anagrafica (quella indicata dal calendario) e di età corretta (quella dello stadio maturativo del loro cervello). Quindi per un prematuro tutte le tappe di sviluppo mentale vanno calcolate utilizzando non la sua data di nascita, ma la data alla quale avrebbe dovuto nascere.
Nella nostra specie quindi il cervello deve crescere e maturare molto lentamente, con i tempi necessari per condurci ad essere individui intelligenti e consapevoli; il parto, per un organismo complesso come il nostro, è dunque un momento necessario, ma purtroppo e per fortuna rappresenta solo una tappa che non esaurisce la nascita dei nostri cuccioli.