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Mondi in collisione

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Mondi in collisione di D.Stern

Più tardi, nella stessa mattinata, quando tutti si sono ormai alzati, Joey è in piedi nella sua stanza e attende di essere vestito dalla mamma, che arriverà da un momento all’altro. All’improvviso nota un raggio di sole giocare per terra e sulla parete e si dirige verso la chiazza di luce che si riflette sul pavimento di legno scuro. Affascinato si butta carponi e la osserva, la tocca con la mano, poi abbassa il viso e vi appoggia sopra le labbra.

In quel momento entra la mamma e lo vede; è sorpresa e, al tempo stesso, vagamente disgustata. Gli grida: “Smettila subito ! Cosa stai facendo Joey?” Joey tira su la testa di scatto, fissa la macchia di sole, poi alza lo sguardo sulla mamma. Lei gli si avvicina, si piega, lo abbraccia e poi dice, sorridendo rassicurante: “Quello è un raggio di sole tesoro e devi limitarti a guardarlo. E’ solo un riflesso sul pavimento, non si può mangiare. E’ sporco”.

Joey la guarda a lungo, poi torna a fissare la chiazza di luce sul pavimento; quindi si libera dal suo abbraccio ed esce dalla stanza.

La luminosità del mattino è di nuovo là e danza lentamente sul muro. Sul pavimento c’è una pozza, bellissima, brillante e profonda. E’ come guardare giù da una lunga scalinata. E’ calda, come una coperta. Vibra come musica, risplende come il miele. E ha un sapore di… La voce della mamma mi colpisce come uno schiaffo. Gela il mio bozzolo luminoso. Raffredda il calore, ferma la musica, appanna lo splendore. Perché?

Studio il suo viso. Vedo formarsi delle infossature ai lati del naso .In un attimo si trasformano in rabbia. Poi entrambe le espressioni svaniscono e la tenerezza riappare sul suo viso. Sono ancora sbalordito. Mi abbraccia mormorandomi dolci e consolanti parole. Ma ognuna di quelle parole è un colpo sordo che manda in frantumi il mio regno.

“Quello è un raggio di sole”. Ma era il mio laghetto, un laghetto speciale !
“Devi limitarti a guardarlo”. Ma io l’ho sentito, l’ho toccato !
“E’ solo un riflesso sul pavimento”. Cosa vuol dire?
“E’ sporco”. Io c’ero dentro.
Quando ha finito i frammenti giacciono tutt’intorno.
Quel mondo magico è scomparso, mi sento nudo e triste. Sono solo.

(…) Mentre Joey contempla la chiazza di sole sul pavimento, mescolando passato e presente, la mamma entra nella stanza e lo trova con la bocca appoggiata al pavimento. Turbata, vuole fermarlo e il suo grido: “Smettila subito !” riecheggia come uno sparo, frantumando il sogno ad occhi aperti del piccolo. Ogni cosa sembra fermarsi e tutta la vivacità abbandona il sogno di Joey, raggelando il suo mondo luminoso. Joey non sa spiegarsi cosa sia successo e spia il viso della mamma in cerca di un indizio.

 Su quel viso però, inizialmente, intravede solo il disgusto e la rabbia. Posto di fronte ad una situazione inaspettata le persone possono rivelare una rapidissima sequenza di emozioni. Il disgusto iniziale della mamma, al vedere Joey con la bocca sul pavimento, lascia il posto a una rabbia che il piccolo non comprende. Poi però la rabbia svanisce quando lei si rende conto che il bambino non l’ha fatto apposta e che tutto l’episodio è, in realtà, tenero e buffo. Amore e tenerezza dominano ora il suo viso. Ma Joey, che come tutti i bambini segue attentamente il succedersi delle emozioni sul volto della mamma, non riesce a trarre alcun senso, nel contesto immediato, da questa sequenza.

(…) Le parole successive della mamma (“E’ solo un riflesso sul pavimento. Non si può mangiare”) hanno un impatto diverso sul mondo di Joey. Lei sta cercando di spiegare e di analizzare la situazione e le parole sono lo strumento più adatto per farlo, ma per fare un’analisi o dare una spiegazione si è per forza costretti a prendere le distanze dall’esperienza vissuta.

 Joey invece era dentro l’esperienza, la viveva, non si limitava a osservarla dal di fuori e le parole della mamma spalancano un abisso tra lui e la sua esperienza. Inoltre, definendo “sporco” il raggio di sole, la mamma sospinge il suo bel sogno nella categoria delle cose ”cattive”: l’esperienza è diventata qualcosa di proibito e ogni parola che segue non fa che frammentare ulteriormente il mondo di Joey. Alla fine non resta più nulla.

(…) Questi momenti rappresentano dei fallimenti nell’intersoggettività tra genitore e bambino: basta un’incrinatura nell’empatia e la mamma non riesce più a vedere le cose dal punto di vista di Joey e non può quindi correre ai ripari. E’ importante che i genitori siano coscienti della possibilità di tali malintesi, in questo periodo particolare dello sviluppo del bambino in cui il piccolo lotta per apprendere un nuovo codice in base al quale catalogare le vecchie esperienze. Ed è ancora più importante quando le incrinature sono impercettibili ed è difficile capire cosa è andato storto, o perché. Un genitore sensibile può aiutare il piccolo a collegare questi due mondi.

Tratto da “Diario di un bambino” di D. Stern

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